Mangiarsi la vita

Siamo professionisti nelle scienze motorie e le nostre competenze sono sempre nobili, qualsiasi esse siano. E’ bellissimo pensare che sono poche le professioni come la nostra ad essere cosi socialmente utili.

Anche se la nostra classe politica ha una considerazione del “Laureato in Scienze Motorie” prossima allo “zero” , e questo è riscontrabile quotidianamente, nessuno ci deve impedire di continuare nel divulgare correte informazioni, nessuno!

Questo mese voglio affrontare un argomento quello legato ai disturbi dell’alimentazione, bulimia e anoressia, focalizzando l’attenzione in particolare su quest’ultimo.

Ho avuto modo di assistere ad un convegno sui disturbi alimentari a Berna nel 2006 dove la testimonial principale dell’evento era Isabelle Caro, aveva 24 anni, anoressica da 12 con un peso di 28 kg. Disse poche parole, il suo corpo parlava da solo…

Riuscirono a dire che era un cattivo esempio e che non doveva mostrarsi in tv perché avrebbe dato un input errato evidenziando ancora di più il problema. ASSURDO!!! Tutto ebbe ulteriore cassa di risonanza solo 4 anni dopo, il giorno della sua morte, a soli 28 anni!

Ogni anno almeno 5000 persone si ammalano di anoressia e io sento il dovere di promuovere un messaggio corretto in merito a peso, immagine e composizione corporea, temi di cui tutti i professionisti del campo non posso trascurare. Nel Lazio, in base ai dati del Piano Sanitario Nazionale 2008-2010, integrati con i dati Istat, nella regione sarebbero circa 42.800 le persone affette da disturbi alimentari nella sola fascia d’età tra i 12 e i 25 anni.

Tra queste sono 2.000 le donne che soffrono di anoressia nervosa, 12mila di bulimia nervosa e 25mila di altri disturbi alimentari. Circa 200 invece, i casi di anoressia della popolazione maschile nella stessa fascia di età, 1.100 quelli di bulimia e 2.500 quelli con disturbi parziali. Se a questi dati si aggiungono le altre fasce d’età, si arriva ad un totale di circa 86mila malati. Avete capito bene, malati, perché è di una malattia che si tratta!

Il nostro compito è quello promuovere un messaggio sano, ma prima è bene chiedersi: chi più di noi è responsabile della crescita fisica di bimbi e ragazzi? Un’idea io l’avrei…

Gli esperti ci dicono che l’anoressia spesso ha nella figura materna un probabile innesco. Certo, le mamme e i papà non devono far mancare amore e affetto, ma non possono conoscere in modo approfondito la differenza tra grasso e muscolo. I pediatri certamente hanno queste competenze, ma pensate veramente che possano, vedendo un bimbo una volta al mese, insegnare il giusto utilizzo della bilancia?

I pediatri danno ottimi consigli, ma le mamme sono mediamente in grado di recepire questi consigli?

“Il suo bimbo pesa troppo signora!” “Sì ha ragione ma sa se non lo porto tutti i sabati pomeriggio al fast food piange!”

E la situazione a scuola?

Effettivamente esiste l’esperto motorio e la ginnastica, ma ne facciamo talmente tanta che siamo in fondo alla classifica in Europa.

Cosa resta?

Purtroppo poco, ma con poco si può fare comunque molto.
Restano lo sport e le attività motorie del tempo libero, ma spesso i messaggi in esso privilegiano il business e il successo ad ogni costo.

Così lo sport non sempre è salute, ma diventa agonismo (stessa radice etimologica di Agonia). Resta l’infinito mondo di colleghi che nelle scuole nelle palestre comunali e nei centri fitness promuovono l’attività motoria, che portano nel cuore e nell’anima il fuoco del messaggio che qualsiasi sport, qualsiasi campione, qualsiasi vittoria o sconfitta, come qualsiasi gioco o allenamento hanno sempre come scopo prioritario la salute.

Questa differenza non sempre si vede ma è così che si vince. Chi pensa alla sua salute e quella altrui VINCE SEMPRE!

Tutti i nostri ragazzi con poca attitudine allo sport, e tutti coloro lontano dai canoni da spot televisivo che destino avranno?

L’ ignoranza motoria, fonte di emarginazione, si trasforma in sedentarietà o stili di vita non corretti. Questi portano a conseguenze devastanti per la salute, purtroppo riscontrabili entro i 20- 30 anni.

Nessuno di noi crede di sconfiggere l’anoressia, ma Noi siamo modelli per tutti i ragazzi, spesso Noi siamo e siamo stati anche atleti. Noi possiamo essere dei veri riferimenti.
Siamo gli unici che possono contrastare i modelli televisivi, possiamo spiegare loro come la magrezza di un’attrice si costruisce mangiando e allenandosi, e non il contrario. Siamo gli unici che possono proporre alternative alla chirurgia estetica.

Non si può sopperire a tutto ma i maestri di Karate, le insegnanti di danza, gli istruttori in palestra di step e aerobica, i personal trainer, gli allenatori di calcio e nuoto, i maestri di sci possono fare tanto e sempre meglio. Segnalare sospetti di strani atteggiamenti è prioritario. Infatti l’anoressia è molto presente nelle palestre e nello sport in generale.

Noi professionisti abbiamo il dovere di conoscere l’argomento, e di segnalare sempre qualsiasi atteggiamento che possa indurre un sospetto di disturbi dell’alimentazione! Parlare con i genitori, educarli, insegnando loro a riconoscere tali atteggiamenti che potrebbero nascondere un disagio serio.

Il messaggio drammatico della morte di Isabelle deve stimolare tutti noi a fare la nostra parte, continuando a studiare per urlare a tutti gli italiani: “Fidatevi di noi, curate la vostra salute! Noi facciamo prevenzione, perché questo è il nostro mestiere”.

In Italia si ammalano 5000 persone l’anno e purtroppo circa 1000 sono destinate alla morte come Isabelle Caro.

Significa che ogni giorno tre ragazzi ci lasciano.

Riflettiamo amici…
RIFLETTIAMO!

N.B. Le informazioni contenute in questo sito non intendono sostituirsi in nessun modo a parere medico o di altri specialisti. L’autore declina ogni responsabilità di effetti o di conseguenze risultanti dall’uso di tali informazioni e dalla loro messa in pratica. L’allenamento con sovraccarichi può causare infortuni, si consiglia pertanto di prestare la massima attenzione e di eseguire esercizi e metodologie adatte al proprio livello di forma. Consultare il proprio medico di fiducia prima di intraprendere qualsiasi forma di attività fisica o regime alimentare.

(di Marco Bonanni)

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Sono Marco Bonanni ho 40 anni e sono nato a Roma. Dai primi anni della mia vita ho sempre praticato sport fino a raggiungere dei buoni risultati con il tennis. Da più di dieci anni sono un istruttore ed un allenatore sportivo.

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