Quando parliamo dell’importanza di un percorso di allenamento per chi ha una patologia specifica è sempre meglio spiegare prima la patologia stessa delineandone le sue caratteristiche. Nell’Insulino Resistenza (IR) le cellule dell’organismo diminuiscono la propria sensibilità all’azione dell’insulina; ne consegue che il rilascio dell’ormone, in dosi note, produce un effetto biologico inferiore a quanto previsto.
Senza entrare troppo nello specifico, l’insulina è un ormone essenziale che consente il passaggio del glucosio dal sangue alle cellule, impedendo che la concentrazione ematica (glicemia) si alzi troppo. Non tutte le cellule corporee necessitano di insulina per assorbire il glucosio; l’ormone è tuttavia essenziale per il tessuto muscolare e per quello adiposo, che da soli rappresentano il 60% della massa corporea. Proprio per questo motivo diventa necessario un intervento massimo che possa promuovere l’attività fisica ed una alimentazione controllata.
Secondo studi molto recenti sull’attività fisica e l’Insulino Resistenza è stato sperimentato come l’attività aerobica tanto acclamata non sia la strategia migliore. La scienza ha dimostrato come risulti più efficace un breve lavoro di attività fisica in anaerobiosi. Per intenderci, sarebbero sufficienti 2-3 minuti di attività intensa per ottenere risultati uguali o addirittura superiori rispetto alla classica attività cardiovascolare generalmente consigliata. E consigliata da chi? Molto spesso dai medici, che in genere di allenamento e di programmazione scientifica nel campo sportivo ne conoscono davvero poco.
L’attività fisica quindi deve essere intensa, sempre proporzionata al livello di allenamento del soggetto specifico, ma deve promuovere una metodica di allenamento di medio-alta intensità. Muoversi è sempre meglio che stare fermi, ma se decidiamo di dedicarci del tempo per l’attività fisica perchè non farlo nella giusta direzione? Tempo da perdere o soldi da buttare nessuno ne ha e nessuno ne vuole perdere quindi, gioco forza, che un Personal Trainer che ci segui e ci indichi la via più gisuta diventa un must al quale non possiamo rinunciare.
La soluzione migliore è avvicinarsi con gradualità al movimento, nel rispetto di se stessi e dei propri limiti, dando tempo al fisico di adattarsi ad un successivo incremento di intensità. In questo senso un’attività di tipo aerobico come la camminata veloce, la corsa e la bicicletta aiutano solo se abbinate ad esercizi con sovraccarichi (pesi), migliorando cosi il sistema cardiovascolare e la forza muscolare con conseguente riduzione della glicemia, dovuta da un aumento del fabbisogno energetico giornaliero a riposo (aumentando la percentuale di massa muscolare si “brucia” di piu).
Diventa quindi necessario sviluppare un programma di allenamenti che rispetti l’atleta a 360° consideranto lo stato fisico, emotivo e psichico. Nell’organizzazione dell’allenamento fondamentale sarà anche valutare in itinere i progressi e intensificare il carico di lavoro senza inficiare sull’allenamento stesso. Il carico (pesi) utilizzato nell’esercizio non deve mai andare a discapito della qualità di come viene svolto l’esercizio stesso.
Ulteriori ricerche scientifiche hanno evidenziato come l’azione diretta dell’insulina influisca negativamente nell’ipertrofia muscolare nei casi di insulino-resistenza. Così da causare una difficile crescita muscolare durante i periodi di allenamento.
Alla luce di quanto detto pensate sia una cosa semplice sviluppare un programma di lavoro per insulino-resistenti? Assolutamente NO. Non è semplice affatto, in quanto, i parametri personali da considerare sono davvero tanti e molto spesso cambiano da una seduta di allenamento a l’altra. Provare ad allenarsi da soli senza un metodo e senza una conoscenza specifica dei processi dell’allenamento nella maggioranza dei casi vi farà perdere tempo, soldi ed energie. Affidatevi ad un professionista del settore, fatevi coaudiuvare per un periodo di tempo.Farsi seguire da un personal trainer è un percorso che, come un inizio, può anche avere una fine, questo se il vostro allenatore sarà così bravo da rendervi sempre più indipendenti nelle scelte da fare e negli esercizi da sviluppare.
2 risposte
Buongiorno, una ragazza mi chiede di seguirla in pt e soffre di insulino resistenza, il programma di lavoro ce l’ ho già ben presente , ma il mio dubbio riguarda i momenti di riposo tra una serie e l’ altra, come vanno gestiti?
Grazie in anticipo e cordiali saluti
Silvia
Buonasera Silvia, i tempi di recupero in un programma atletico dipendono dall’intensità dell’allenamento. In atleti allenanti con IR l’intensità deve essere medio-alta. Di conseguenza i tempi di recupero non possono essere troppo elevati, ma devono sempre rispettare il livello di allenamento di ogni singolo atleta.